28 Marzo 2023

Dl energia, Fnomceo: "Bene attenzione a medici e professionisti"

Il presidente Anelli: "La strada è giusta ma serve un intervento straordinario per il nostro Ssn"

Di NS

"Provvedimenti attesi, che incentivano il lavoro dei medici nei reparti più in crisi, come il Pronto soccorso, e che dimostrano l'attenzione e la sensibilità del ministro della Salute Orazio Schillaci e dell'intero Governo verso i medici, i professionisti e la sostenibilità del nostro Servizio sanitario nazionale".
È positivo il giudizio del presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, sulle notizie di stampa che filtrano in merito al decreto Energia, atteso oggi sul tavolo del Consiglio dei ministri e che contiene anche provvedimenti sulla sanità.

"La strada è quella giusta - continua Anelli - ma è solo l'inizio: bisogna rendere attrattivo il nostro Ssn, attraverso un intervento di sostegno ai professionisti, in maniera sistemica e globale. È necessario intervenire non solo sul piano economico ma anche su quello delle condizioni di lavoro, oggi insostenibili e con gravi ricadute sulla salute degli operatori, oltre che sulla loro vita privata e familiare. Una crisi che riguarda il personale di tutti i sistemi sanitari europei, sulla quale la stessa Organizzazione mondiale della sanità, tramite il suo Ufficio europeo è recentemente intervenuta con la Carta di Bucarest. Un primo passo, anche qui, è quello sulla sicurezza e la prevenzione della violenza, che troverebbe spazio nel provvedimento. Occorre però agire a livello più ampio, aumentando gli investimenti, programmando e ampliando le assunzioni, migliorando le condizioni di lavoro".

"Per quanto riguarda l'intervento sui 'gettonisti' - conclude Anelli - siamo d'accordo con il ministro: occorrono regole certe e uguale per tutti. Uguali devono essere i limiti di età e le competenze richieste. Vedrei bene, però, un meccanismo di premialità per chi decide di rimanere nel Servizio sanitario nazionale, più che disincentivi per chi decide di andarsene. Il rischio, infatti, è che alla fine in molti finiscano nelle strutture private, con un effetto boomerang di depauperamento della sanità pubblica. La soluzione è un intervento straordinario a favore delle professioni sanitarie per rendere attrattivo e sostenere il Servizio sanitario nazionale nella sua globalità e a tutti i livelli".

 

 

 

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