26 Maggio 2023

Cina: torna l’incubo Covid. Ma nel mondo il virus perde terreno

Pechino si attende un picco di 65 milioni di casi a settimana per fine giugno. Dilagano le varianti Xbb, ceppi ricombinanti di Omicron. Nel pianeta le infezioni arretrano, ma in Spagna +92% di morti

Di U.S.V.

In Cina l’incubo Covid è iniziato alla fine del 2019 e ora di nuovo in Cina rischia di tornare. Appena 20 giorni fa l’Oms aveva dichiarato la fine della pandemia, ma intanto nel gigante asiatico è di nuovo panico da virus: stando ai dati del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie (China Cdc), il tasso di infezione della variante Xbb è passato dallo 0,2% di metà febbraio al 74,4% di fine aprile e all'83,6% di inizio maggio. La quota di casi legati alla Xbb continua ad aumentare e tra 368 infezioni da Covid, 104 sono state infettate per la seconda volta.

Il picco potrebbe arrivare a fine giugno, con 65milioni di infezioni alla settimana. E crescono nel frattempo anche le preoccupazioni per un ritorno ai protocolli di restrizione molto rigidi imposti negli anni passati dal regime di Pechino, oltre che per l’impatto sul sistema sanitario, benché ad oggi, secondo gli esperti, la nuova ondata non dovrebbe produrre conseguenze sconvolgenti sugli ospedali. In alcune aree della Repubblica Popolare, comunque, è stata imposta alle scuole l'adozione “misure precauzionali”.

Intanto due nuovi vaccini sono in via di perfezionamento per contrastare la variante Xbb. Il massimo esperto cinese di malattie respiratorie, Zhong Nanshan, ha spiegato: “Sullo sviluppo di vaccini più efficaci, stiamo correndo più veloce di altri Paesi”. In effetti un gruppo consultivo dell’Organizzazione mondiale della sanità ha invitato ad aggiornare i booster per Covid-19. I nuovi preparati dovrebbero, in particolare, proteggere dalle varianti Xbb.1.5, detta "Kraken", o Xbb.1.16, detta "Arturo", ma non sono escluse altre formulazioni in grado di dare risposte anticorpali neutralizzanti contro differenti derivazioni Xbb. Va ricordato, comunque, che si tratta di ceppi ricombinanti di Omicron, che mostrano una forte trasmissibilità e fuga immunitaria, ma non tradiscono mutazioni considerevoli in termini di patogenicità.

Mentre la Cina assiste a un forte aumento dei casi, all’estero ci si chiede quali contromisure possano servire. Il Dipartimento di Stato Usa ha ammesso che Washington sta discutendo con gli alleati di questa recrudescenza. Tuttavia, ha rifiutato di commentare se fossero state prese in considerazione restrizioni di viaggio. Gli Stati Uniti avevano imposto un obbligo di test ai cittadini provenienti dal Dragone a gennaio, ma poi lo aveva revocato a marzo. La Commissione europea, dal canto suo, ha raggiunto un accordo con Biontech-Pfizer per la modifica del contratto di fornitura di vaccini, allo scopo di affrontare meglio la valutazione degli Stati membri circa l’evoluzione delle esigenze dei preparati. La revisione contrattuale, secondo Bruxelles, tiene conto del miglioramento della situazione epidemiologica, pur continuando a garantire l'accesso all'ultima versione disponibile del vaccino, qualora in futuro dovessero comparire varianti allarmanti di Covid-19.

E se nel mondo il Covid è in calo con quasi 2,3 milioni di nuovi casi e circa 15mila decessi nel mese dal 24 aprile al 21 maggio (rispettivamente -21% e -17% sui 28 giorni precedenti), ci sono alcune aree del pianeta in cui il virus invece rialza la testa: per esempio nel Pacifico Occidentale, in Africa e soprattutto in Spagna, dove i casi crescono del 25% e i morti addirittura del 92%. A livello globale, Kraken è stata segnalata da 113 Paesi e nella settimana dall'1 al 7 maggio copriva il 41,6% delle sequenze esaminate, con un calo del 50,4% rispetto a quattro settimane prima. Arturo dall'1 al 7 maggio è stato segnalato da 58 Paesi e rappresenta il 13,2% delle sequenze esaminate, pari a +6,9% in 28 giorni.

 

 

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