Liste d'attesa, decreti attuativi in dirittura d'arrivo
Lo scrive Schillaci in una lettera a Fedriga. Il ministro da un lato bacchetta le Regioni "che non spendono o non sono in grado spendere" e dall'altro tende la mano: "Sono sicuro che non mancherà l'attenzione possibile perché non possiamo più accettare realtà con agende illegalmente chiuse"

Sui decreti attuativi del dl liste d’attese non solo il ministero della Salute è al lavoro, ma li sta anche ultimando. La notizia arriva da una missiva che il ministro Orazio Schillaci ha inviato al presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga: "Caro presidente – si legge nella lettera – stiamo ultimando i decreti attuativi di una norma alla quale abbiamo lavorato per molti mesi". Un sassolino in meno nella scarpa per il ministro che, così, risponde anche alle opposizioni sul piede di guerra proprio per via dei ritardi sui decreti attuativi.
Ma non è il solo aspetto che Schillaci tiene a precisare. La lettera è l’occasione, infatti, per tornare su un’altra polemica che pure il provvedimento aveva innescato e cioè il dibattito in merito ai poteri in capo al Ministero su una materia, la sanità, di competenza regionale: "Quando prima dell’estate - scrive il ministro - alcuni hanno eccepito un eccesso di controllo da parte del Ministero ho accolto l’obiezione con spirito costruttivo, soprattutto alla luce delle competenze previste dal Titolo V della Costituzione italiana. Sono sicuro – rilancia - che non mancherà l’attenzione possibile perché non possiamo davvero più accettare di apprendere dai media che esistono ancora tante realtà in cui le liste sono immotivatamente e illegalmente chiuse". Sempre a tal proposito, però, non manca un passaggio più duro nella lettera a Fedriga, quasi una frecciatina alle Regioni: "Abbiamo stanziato fondi e ne stanzieremo altri in aggiunta. È ora però di esercitare pienamente quanto previsto dal Titolo V e che attiene alla gestione efficiente ed efficace perché non è oggettivamente più sostenibile che ci siano ancora Regioni italiane che non spendono o non sono in grado di spendere quanto affidato loro proprio sul capitolo ‘liste d’attesa’".
Il tema dello snellimento dei tempi per visite ed esami, del resto, è una priorità per il titolare del dicastero di Lungotevere Ripa sin dall’inizio del suo mandato. Un concetto che ribadisce nella missiva quando scrive: "Questa è la battaglia più importante, sia per curare efficacemente chi soffre e sia per investire sul benessere di tutti attraverso gli screening periodici".
Si tratta di una battaglia però sulla quale da un lato è confidente - "Una cosa che mi rende fiducioso è che per la prima volta seguiamo una visione complessiva. Non ci siamo limitati a rincorrere solo le urgenze ma abbiamo allargato lo sguardo a tutti gli attori, dal Ministero in primis fino alla rete territoriale” - e dall’altro tende la mano allo stesso presidente delle Regioni: "Sappiamo che c’è tanto da fare. Per questo sto costituendo un gruppo di lavoro - rimarca Schillaci – sempre insieme a rappresentanti delle Regioni che ti ho chiesto di indicare, con il preciso obiettivo di supportare l’applicazione del decreto ‘liste d’attesa’".
Lettera al presidente Conferenza Regioni
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