Virus sinciziale, "Vaccino per le donne in gravidanza già dalla campagna 2025-2026"
Ad annunciare la novità il ministro della Salute Schillaci in Aula alla Camera. Sicilia e Molise sono già partite. Sulla prevenzione, l'obiettivo è "aumentare la percentuale del 5% del Fondo. Stiamo lavorando col Mef perché questi investimenti vengano riconosciuti nelle nuove regole del bilancio europeo"

"La prevenzione non è un settore della sanità: è il settore della sanità del futuro. Investire in prevenzione significa investire in anni di vita in salute, in qualità della vita, in sostenibilità del sistema". Lo ha detto in Aula alla Camera il ministro della Salute, Orazio Schillaci, annunciando l’intenzione di voler "aumentare la percentuale del 5% del Fondo sanitario nazionale" destinata proprio alla prevenzione. E "stiamo lavorando con il Mef – ha aggiunto - perchè questi investimenti vengano riconosciuti nelle nuove regole di bilancio europeo". I numeri, ha anche detto Schillaci, dimostrano che "stiamo andando nella direzione giusta". Prima di citare i dati dell'Osservatorio nazionale screening per il 2023: 15.946.091 persone invitate agli screening, "quasi 7 milioni hanno eseguito il test. Più del 90% della popolazione target è stata raggiunta per screening mammografico e colorettale e oltre per quello cervicale. Per gli screening femminili i risultati sono ottimali, riusciamo a invitare oltre il 90% della popolazione avente diritto. Questi non sono numeri, sono vite potenzialmente salvate".
Ma la vera novità di cui ha parlato il ministro a Montecitorio riguarda i vaccini e, in particolare, quello contro il virus respiratorio sinciziale (Rsv): "La vera novità per la stagione 2025-2026 è che accanto all'anticorpo monoclonale per i neonati, avremo anche il vaccino per le donne in gravidanza. Una doppia protezione, madre e bambino". Il virus, "non è un nemico da sottovalutare - ha premesso -, i numeri sono eloquenti: 290mila casi l'anno tra gli over 60, 26mila ricoveri, 1.800 decessi. E poi ci sono i bambini, 25mila ricoveri annui sotto i 5 anni, quasi la metà di tutte le ospedalizzazioni respiratorie in quella fascia d'età". "Il nostro Dipartimento della prevenzione ha avviato le azioni necessarie per l'aggiornamento del calendario nazionale di immunizzazione per l'Rsv - ha assicurato il ministro - L'iter richiede i tempi tecnici necessari per una corretta attuazione: non improvvisiamo quando si tratta di salute pubblica, ma non stiamo fermi ad aspettare. Sono in corso valutazioni puntuali per definire una strategia vaccinale che garantisca già per la campagna 2025-2026 un accesso tempestivo e capillare a neonati, donne in gravidanza e adulti. Due regioni, Sicilia e Molise, hanno già iniziato di propria iniziativa con il vaccino materno", la dimostrazione, tra l'altro, "che il sistema funziona, che c'è collaborazione tra centro e periferia".
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