28 Marzo 2023

Dl Energia: bozza in Cdm, ecco tutte le misure per la sanità

Dall’internalizzazione dei servizi agli incentivi per l’emergenza-urgenza, dalla libera professione fino alle violenze sul personale: nel testo contro il caro bollette molte le norme sulla salute

Di Ulisse Spinnato Vega

Dall’internalizzazione dei servizi sanitari agli appalti, dalle premialità per l’emergenza-urgenza al contrasto degli episodi di violenza nei confronti del personale, fino al nodo del payback: è corposo il capitolo dedicato alla salute del decreto Energia (contro il caro bollette) entrato oggi in Consiglio dei ministri.

Innanzitutto, come emerso poi dal Cdm, il provvedimento istituisce un fondo da 1,1 miliardi di euro per il contributo statale finalizzato al ripiano del superamento del tetto di spesa dei dispositivi medici. Il payback non viene quindi del tutto cancellato, come richiesto dalle imprese del settoreInfatti la norma spiega: "Le aziende fornitrici di dispositivi medici, che non hanno attivato contenzioso o che rinunciano al contenzioso eventualmente attivato, versano a ciascuna regione e provincia autonoma, entro il 30 giugno 2023, la restante quota". Inoltre, si consente ai produttori di portare in detrazione l’Iva sui versamenti effettuati.

La bozza di decreto consente poi alle aziende e agli enti del Ssn di affidare a terzi i servizi medici ed infermieristici "solo in caso di necessità e urgenza, in un’unica occasione e senza possibilità di proroga, a seguito della verificata impossibilità di utilizzare personale già in servizio, di assumere gli idonei collocati in graduatorie concorsuali in vigore, nonché di espletare le procedure di reclutamento del personale medico e infermieristico autorizzate". Quindi si tratta di una norma che applica un giro di vite ai cosiddetti "gettonisti" e spinge per la reinternalizzazione dei servizi sanitari. Peraltro possono andare all’esterno "esclusivamente nei servizi di emergenza-urgenza ospedalieri (area critica), per un periodo non superiore a dodici mesi". Inoltre, la stazione appaltante deve debitamente motivare la scelta dell’outsourcing e il personale sanitario che interrompe volontariamente il rapporto di lavoro dipendente con il settore pubblico per andare a operare nel privato, che fornisce i servizi citati, successivamente non può chiedere di tornare al Ssn.

Il testo quindi permette alle aziende del Ssn, solo per l’anno in corso, di ricorrere alle prestazioni aggiuntive nei servizi di emergenza-urgenza, prevedendo un incremento della tariffa oraria, con l’obiettivo di ridurre il ricorso alle esternalizzazioni. In più, fino alla fine del 2025, "allo scopo di garantire la continuità nell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza e valorizzare l’esperienza professionale acquisita", il personale medico che "nel periodo intercorrente tra il 1° gennaio 2013 ed il 30 giugno 2023, abbia maturato, presso i servizi di emergenza-urgenza del Servizio sanitario nazionale, almeno tre anni di servizio, anche non continuativo" è ammesso a partecipare ai concorsi "per l’accesso alla dirigenza medica del Ssn nella disciplina di Medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza, ancorché non in possesso di alcun diploma di specializzazione".

Sulla libera professione, il provvedimento del governo che entra in Cdm spiega che per infermieri, ostetriche, professionisti della riabilitazione, tecnico-sanitari e della prevenzione non si applicano le incompatibilità previste dall’esclusività del rapporto "al di fuori dell’orario di servizio". La norma comunque non sembra prescindere da una autorizzazione dell’azienda sanitaria datrice di lavoro. E ancora, per far fronte alle carenze assistenziali, fino al 31 dicembre 2025 è consentito in deroga l'esercizio temporaneo dell’attività sulla base di una qualifica professionale conseguita all'estero. Infine, ecco una norma di deterrenza contro le violenze nei confronti del personale sanitario: intervenendo sul Codice penale, la bozza di decreto stabilisce la reclusione da 3 a 7 anni per "offese riguardanti l’esercente una professione sanitaria o sociosanitaria nell’esercizio o a causa delle funzioni o del servizio", nonché "chiunque svolga attività ausiliarie di cura, assistenza sanitaria o soccorso, funzionali allo svolgimento di dette professioni, nell'esercizio o a causa di tali attività".

 

Bozza dl Energia

 

 

 

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